Aggiornamento catastale per chi ha usufruito del Superbonus 110%: cosa cambia e come prepararsi ai controlli

Aggiornamento catastale per chi ha usufruito del Superbonus 110% cosa cambia e come prepararsi ai controlli

L’Agenzia delle Entrate si appresta a intensificare i controlli sugli immobili ristrutturati con il Superbonus che non hanno aggiornato la loro situazione catastale. Un’operazione che interesserà circa 500.000 unità immobiliari e che potrebbe avere ripercussioni significative sui proprietari.

La variazione della rendita catastale può essere sostanziale: si va da aumenti contenuti del 17-18% per immobili già correttamente classificati, fino a incrementi che possono sfiorare il 100% per abitazioni attualmente inquadrate in categorie più basse come la A/4, specialmente se oggetto di interventi radicali.

Il controllo partirà dall’analisi delle cessioni dei crediti d’imposta, concentrandosi inizialmente sui casi con “scostamenti non trascurabili”. È importante sottolineare che l’aumento del 15% che fa scattare l’obbligo di aggiornamento non si riferisce al valore di mercato dell’immobile, ma a un complesso calcolo tecnico della rendita catastale.

Le conseguenze pratiche per i proprietari variano significativamente. Chi possiede una prima casa è sostanzialmente al riparo da aumenti della tassazione, essendo esente dall’IMU. Diversa la situazione per seconde case e immobili destinati alla locazione, dove l’incremento della rendita si tradurrà in un aumento del prelievo fiscale.

Per chi progetta lavori di ristrutturazione nel 2025, quando sarà in vigore il bonus del 36% per gli immobili diversi dalla prima casa, diventa fondamentale una attenta pianificazione che tenga conto anche degli effetti dell’aggiornamento catastale. Consigliamo particolare attenzione per gli investimenti su immobili da mettere a reddito, dove l’aumento della rendita catastale può incidere significativamente sulla redditività dell’operazione attraverso una maggiore imposizione IMU.

Da notare che in alcuni casi specifici, come la trasformazione di locali commerciali in abitazioni o l’accorpamento di vani, si potrebbe paradossalmente assistere anche a una diminuzione della rendita catastale, dimostrando la complessità del sistema di classificazione.