Vicino molesto rischia la condanna per stalking

Vicino molesto rischia la condanna per stalking Ena Spa

La Corte di Cassazione ha condannato una coppia di coniugi che ha reso la vita dei vicini un incubo attraverso rumori molesti, atti di disturbo e aggressioni. Per la Corte, anche la lesione della quiete altrui può configurare il reato di atti persecutori.

La difficile convivenza condominiale può arrivare a disagi che si trasformano in stalking, e come tale perseguibile penalmente. Un caso estremo è arrivato fino alla Corte di Cassazione e ha visto protagonisti una coppia di coniugi che ha reso l’esistenza dei vicini del piano inferiore un vero e proprio calvario.

La Corte ha confermato la condanna per il reato di atti persecutori, respingendo le argomentazioni della difesa volte a minimizzare la portata delle condotte di disturbo. Passi pesanti, mobili spostati in orari inopportuni, briciole e liquidi di varia natura lanciati dal balcone: comportamenti che secondo i giudici integrano pienamente la fattispecie di molestia penalmente rilevante.

La “casalinga molesta”, come è stata definita, ha tentato di giustificarsi adducendo di aver semplicemente svolto le ordinarie attività domestiche. L’istruttoria dibattimentale ha restituito un quadro ben diverso: l’amministratore condominiale era dovuto intervenire per tentare di comporre i dissidi, ma era stato aggredito dalla donna.

La sentenza nel confermare la condanna ha ribadito che in tema di stalking rientra nella nozione di molestia qualsiasi condotta che concretizzi un’indebita ingerenza o interferenza nella sfera privata e relazionale della vittima, attraverso l’instaurazione di un clima intimidatorio e ostile idoneo a comprometterne la serenità e la libertà psichica.

In questo caso la vittima, peraltro in stato di gravidanza, era piombata in un grave stato di ansia, con ripercussioni anche sulla serenità del marito, preoccupato per la salute della consorte e del nascituro.

La sentenza sottolinea l’importanza del rispetto reciproco e il ruolo centrale dell’amministratore nella ricerca di soluzioni di pacifica convivenza.